La crisi climatica ci impone di cercare soluzioni innovative e concrete. Tra queste, una sta emergendo con forza per il suo incredibile potenziale: il biochar. Non si tratta solo di un ammendante per il terreno, ma di una vera e propria tecnologia per la cattura del carbonio, un alleato prezioso per un’agricoltura più sostenibile e resiliente.
Ma come si inserisce questo “oro nero” nel complesso panorama delle normative europee e italiane? E quali certificazioni ne garantiscono la qualità e la sicurezza? Scopriamolo insieme in questa guida completa.
Perché il Biochar è un Supereroe del Clima?
Il biochar è molto più di semplice carbone vegetale. Prodotto tramite un processo di pirolisi (riscaldamento di biomassa in assenza di ossigeno), è una risorsa potentissima per la mitigazione del cambiamento climatico.
- Sequestro di Carbonio a Lungo Termine: A differenza della biomassa che si decompone rilasciando CO2, il biochar “blocca” il carbonio in una forma stabile che può rimanere nel suolo per secoli. Come sottolineano le linee guida di Innovarurale, “il biochar sequestra carbonio in una forma resistente alla mineralizzazione”. Si stima che il suo potenziale di rimozione possa arrivare fino a 6.6 Gt di CO2 equivalente all’anno, quasi il 12% delle attuali emissioni globali.
- Riduzione dei Gas Serra: Oltre a immagazzinare carbonio, l’uso di biochar nel suolo riduce le emissioni di protossido di azoto (N₂O), un gas serra circa 300 volte più potente della CO₂.
- Benefici per il Suolo: I vantaggi non finiscono qui. Il biochar migliora la struttura del terreno, aumenta la ritenzione idrica (fondamentale contro la siccità), migliora l’aerazione e, se miscelato con fertilizzanti, ottimizza la disponibilità dei nutrienti per le piante.
Navigare le Regole: Il Quadro Normativo in Europa e in Italia
L’ crescente interesse per il biochar è supportato da un quadro normativo in rapida evoluzione, sia a Bruxelles che a Roma.
A livello Europeo: La Spinta verso il Carbon Farming
L’Unione Europea ha obiettivi ambiziosi. Con il pacchetto “Fit for 55”, punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e, per la prima volta, ha fissato un target specifico per l’assorbimento di carbonio dai suoli agricoli: 310 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente entro il 2030.
In questo contesto, due elementi sono cruciali:
- La PAC 2023-2027: La nuova Politica Agricola Comune mette a disposizione “ingenti risorse” (oltre 4 miliardi di euro solo in Italia) per incentivare pratiche di gestione sostenibile del suolo, tra cui rientra a pieno titolo l’uso del biochar.
- Il Regolamento (UE) 2019/1009: Questa è la vera svolta. Dal 16 luglio 2022, il biochar (definito “materiale da pirolisi e gassificazione”, CMC 14) è ufficialmente incluso tra i componenti ammessi nei fertilizzanti a marchio CE. Per essere commercializzato a livello europeo, deve rispettare criteri di qualità rigorosi, come un rapporto H:Corg inferiore a 0.7 (indice di stabilità) e limiti severi per contaminanti come IPA, diossine e PCB.
La Via Italiana: Cautela e Innovazione
L’Italia, grazie al lavoro pionieristico dell’Associazione Italiana Biochar (ICHAR), ha anticipato l’Europa, inserendo il biochar tra gli ammendanti agricoli già nel 2015 (D.Lgs. 75/2010). L’approccio italiano è stato definito “estremamente cautelativo”, escludendo materie prime come i rifiuti e ponendo limiti molto stringenti sui contaminanti per proteggere la salute del suolo.
La novità più recente è il Decreto Legge n. 13 del 2023, che ha istituito presso il CREA il “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati dal settore agroforestale”. Questo apre ufficialmente le porte a un mercato volontario nazionale, dove gli agricoltori che adottano pratiche virtuose (come l’uso del biochar) possono certificare il carbonio stoccato e venderlo come credito a aziende che vogliono compensare le proprie emissioni.
La Carta d’Identità del Biochar: Certificazioni e Qualità
Non tutto il biochar è uguale. Per garantire sicurezza, efficacia e conformità normativa, le certificazioni sono fondamentali.
- Certificazioni Italiane (ICHAR): L’Associazione ICHAR ha creato i marchi volontari “MVVB ICHAR” e “MVVB ICHAR PLUS” per attestare la conformità del prodotto al D.Lgs. 75/2010. Inoltre, dal 2022 il biochar è ammesso anche in agricoltura biologica, con parametri ancora più restrittivi.
- Standard Europei (EBC): L’European Biochar Certificate (EBC) è il punto di riferimento a livello continentale. Fornisce linee guida per una produzione sostenibile e classifica il biochar in diverse categorie a seconda dell’uso (es. per suolo agricolo, per mangimi, per uso urbano).
- Altri Standard (UK BQM): Il Biochar Quality Mandate del Regno Unito è un altro esempio di standard rigoroso che definisce test obbligatori e limiti per garantire la qualità del prodotto.
Uno Sguardo al Futuro: Crediti di Carbonio e Mercato
Il meccanismo dei crediti di carbonio sta trasformando il biochar da semplice ammendante a un vero e proprio asset finanziario. Un credito rappresenta una tonnellata di CO₂ rimossa dall’atmosfera e può essere venduto sul mercato.
Il valore di questi crediti è in crescita: le proiezioni per il mercato europeo ETS indicano un prezzo che potrebbe raggiungere i 200 euro per tonnellata di CO₂ entro il 2030. Oggi, il valore di un credito generato da biochar si aggira già intorno ai 100 euro.
Sebbene il settore agricolo non sia ancora incluso nel mercato obbligatorio europeo (ETS), iniziative come quella di ICHAR a livello UE e il nuovo registro nazionale in Italia stanno spianando la strada. Per gli agricoltori, questa non è solo un’opportunità per contribuire alla lotta al cambiamento climatico, ma anche per diversificare il proprio reddito.
Conclusione: Un Futuro Fertile per il Biochar
Il biochar non è più una promessa, ma una realtà consolidata. Supportato da un quadro normativo sempre più chiaro e da meccanismi di mercato incentivanti, si sta affermando come un pilastro dell’agricoltura del futuro: un’agricoltura che non solo produce cibo, ma rigenera i suoli, protegge le risorse idriche e combatte attivamente il cambiamento climatico.
Per le aziende agricole italiane, informarsi e investire in biochar certificato significa fare un passo deciso verso la sostenibilità economica e ambientale.