biochar in viticoltura
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Biochar in Viticoltura: Migliorare Suolo e Resilienza alla Siccità

Nel contesto del cambiamento climatico, la viticoltura sta affrontando sfide sempre più complesse.

Tra le più pressanti: la perdita di fertilità del suolo e la crescente scarsità d’acqua.

In questo scenario, il biochar si sta affermando come una soluzione sostenibile e concreta per migliorare la qualità del terreno e aumentare la resilienza alla siccità nei vigneti.

Ma cos’è il biochar e perché rappresenta una svolta per il futuro del vino?

Perché il biochar ha senso nella vite

La viticoltura di qualità dipende dalla salute e dalla resilienza del suolo, un terreno con buona ritenzione idrica e un microbioma vitale garantisce produzioni regolari anche nei momenti di stress idrico.

Il biochar è un carbone vegetale ottenuto dalla pirolisi, la decomposizione termica di biomassa in assenza di ossigeno. A differenza del carbone comune, il biochar è pensato per essere integrato nel suolo, non bruciato.

Il risultato è un materiale altamente poroso, ricco di carbonio stabile, capace di:

  • migliorare la struttura del terreno
  • aumentare la ritenzione idrica
  • stimolare il microbioma del suolo
  • sequestrare carbonio per centinaia di anni

Testimonianze ed esperienze sul campo

Toscana – Marchesi Antinori, La Braccesca

Tra il 2009 e il 2010, in un vigneto di Merlot, furono applicati complessivamente 44 t/ha di biochar. I dati raccolti dimostrano:

  • Aumento della produttività dei grappoli fino al 66 %, mantenendo stabile la qualità del vino.
  • Acqua nel suolo conservata più a lungo durante i periodi aridi.
  • Nessuna concentrazione nociva di PAH né tossicità a lunga scadenza.

California – Monterey County

Un trial condotto dal 2016 al 2022 su Pinot Noir ha testato quattro scenari: nessun ammendante, compost, biochar, compost + biochar. Il mix biochar + compost ha portato a:

  • Incremento delle rese oltre il 30 %
  • Profitto aggiuntivo di circa $17.600 per acro (0,4 ha) rispetto al solo biochar

Roussillon, Francia – Domaine Lafage

Specialisti come Antoine Lespès confermano l’efficacia del biochar su terreni poveri, specie in vigneti piantati di recente, il biochar sta aiutando la tenuta a fronteggiare condizioni climatiche estreme.

Effetti a Lungo Termine del biochar

Effetto a lungo termine: dopo 10 anni dall’applicazione, la ritenzione idrica del suolo e lo status idrico delle piante restano significativamente migliorati; le radici sottili si riducono a beneficio di una minore necessità di esplorazione del suolo.

La disponibilità idrica per le piante aumenta in modo significativo. Gli effetti positivi sono più evidenti nei climi aridi o in condizioni di scarsa piovosità.

I benefici derivano da una combinazione di fattori fisici e strutturali nel suolo:

  1. Aumento della porosità: migliora la circolazione dell’aria e dell’acqua.
  2. Maggiore superficie specifica: favorisce l’adesione dell’acqua alle particelle di suolo.
  3. Formazione di pori micrometrici: trattengono l’acqua in forma facilmente disponibile per le radici.
  4. Migliore aggregazione: stabilizza la struttura del suolo e riduce la compattazione.

Fonti: 12

Case History: applicare biochar nel vigneto

  1. Valutazione preliminare del suolo
    • Terreni sabbiosi/granulari ne traggono maggior beneficio.
    • Testare texture, pH, sostanza organica.
  2. Scelta del biochar
    • Fonti: potature, scarti cantina, legno locale.
    • Processo di pirolisi: temperature elevate (>400 °C) per porosità ottimale.
  3. Dosaggio e modalità di applicazione
    • Esempi: 4-10 t/ha nel Mediterraneo; in zone sabbiose, 3–6 % in peso.
    • Mix consigliato: compost + biochar per massimizzare resa e resa idrica.
  4. Costi vs benefici
    • Prezzo medio: €300/tonnellata (4  t/ha ≈ €1.200/ha).
    • Aumento della resa del 30%.
    • Possibilità di ridurre costi tramite produzione interna e crediti di carbonio.
  5. Monitoraggio e adattamento
    • Misure idriche del suolo, osservazione delle radici, rendimenti annui.
    • Adattare il mix in funzione dei risultati e del tipo di vigneto.

Conclusione

Il biochar si conferma uno strumento calibrato e concreto per aumentare la ritenzione idrica, rinvigorire il microbioma del suolo, aumentare la produttività viticola e carbonio stoccato nel suolo.

Le evidenze dirette dal campo, i dati scientifici e i contributi di esperti mostrano che, applicato correttamente, il biochar può trasformarsi da costo aggiuntivo a leva strategica per la sostenibilità e resilienza della viticoltura di qualità.

Domande Frequenti

Qual è il dosaggio ideale?
Varia tra 10–22 t/ha, ma anche 3–6 % in peso su terreni sabbiosi, calcola qui

Abbassa il pH del suolo?
Può modificarlo: testare e calibrare secondo il suolo.

Serve sempre compost?
No, ma il mix compost+biochar ha mostrato i migliori risultati.

Raggiungere ROI?
Sì, con incremento di resa e benefici ambientali.

Quando l’effetto svanisce?
non è ancora definito, dopo 10 anni l’effetto idrico è ancora presente.

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