Se stai pensando di acquistare o installare una stufa, un caminetto o una caldaia a biomassa (legna e pellet), il 2024-2025 è il momento giusto per farlo! In Italia sono disponibili diversi incentivi e agevolazioni fiscali per favorire l’uso di fonti di energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
In questo articolo troverai un riepilogo chiaro e dettagliato delle principali misure di sostegno, comprese le detrazioni fiscali, i contributi regionali e il Conto Termico, con informazioni sui requisiti richiesti e sulle modalità di accesso. Scoprirai anche i vantaggi economici e ambientali di queste agevolazioni, che ti permetteranno di risparmiare sui costi di acquisto e ridurre l’impatto ambientale della tua abitazione.
Continua a leggere per capire quale incentivo fa al caso tuo e come approfittarne!
Quali incentivi statali per Stufe nel 2025?
Nel 2025, sono disponibili diversi incentivi statali per l’installazione di impianti a biomassa, come stufe a legna, caminetti e caldaie a pellet.
Questi incentivi mirano a promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile e a ridurre il consumo di gas, migliorando l’efficienza energetica degli edifici.
Ecco i principali incentivi disponibili:
- Detrazione fiscale del 50%: Questa detrazione è disponibile per l’acquisto e l’installazione di impianti a biomassa come stufe a legna, caminetti e caldaie a pellet. Si applica sia all’acquisto del dispositivo che alle opere correlate, come l’installazione della canna fumaria. È importante notare che questa detrazione è riservata alla prima casa, mentre per le seconde case scende al 36%. Per ottenere la detrazione, l’impianto deve avere un rendimento del bruciatore di almeno l’85% e basse emissioni di fumi certificate dal produttore. L’installazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato, con rilascio di certificazione di conformità. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico dedicato ai bonus casa.
- Conto Termico GSE (rimborso fino al 65%): Questo incentivo, gestito dal GSE, offre un rimborso fino al 65% per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento più inquinanti, come caldaie a gasolio o olio combustibile. Il Conto Termico non ha una scadenza specifica e sarà valido anche nel 2025. La domanda deve essere presentata sul sito del GSE una volta completata l’installazione. I requisiti includono la sostituzione di impianti con meno di quattro stelle in classe ambientale e il pagamento tracciabile. Il rimborso avviene entro due mesi dall’approvazione, in un’unica soluzione per importi inferiori a 5.000 euro.
- Ecobonus: L’Ecobonus offre una detrazione fiscale per interventi che migliorano l’efficienza energetica. Per le stufe a pellet, la detrazione può essere del 50% se si effettuano interventi di riqualificazione dell’impianto energetico, o del 65% se i lavori di riqualificazione energetica vengono fatti sull’intero edificio. In alcuni casi, la detrazione può arrivare all’85% se vengono eseguiti lavori edili di consolidamento che migliorano la classe di rischio sismico. Per beneficiare di questa detrazione, è necessario che il caminetto o stufa a pellet garantisca un rendimento energetico pari o superiore all’85% e una certificazione ambientale di 4 o 5 stelle.
- Bonus Ristrutturazione: Il Bonus Ristrutturazione offre una detrazione del 50% per lavori di “manutenzione straordinaria”, che include l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet e camini. Questo bonus è valido fino al 31 dicembre 2024.
- Superbonus: Il Superbonus è ancora accessibile anche nel 2024, con alcune modifiche. Le stufe a pellet e i camini possono essere considerati come intervento trainante solo se si sostituisce il precedente impianto di riscaldamento con uno nuovo, che abbia una certificazione ambientale di 5 stelle e garantisca un miglioramento energetico di due classi. La detrazione in questo caso è del 70% della spesa sostenuta.
- Bonus Mobili: Se non si effettuano ingenti lavori di ristrutturazione, è possibile ottenere il Bonus Mobili, che offre uno sconto del 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro. La detrazione viene suddivisa in 10 quote annuali.
È importante notare che il Conto Termico e le detrazioni fiscali non sono cumulabili. La scelta tra i diversi incentivi dipende dalle specifiche esigenze e caratteristiche dell’intervento. Per ottenere questi incentivi, è fondamentale rispettare i requisiti tecnici e le procedure indicate, come l’installazione da parte di tecnici qualificati, la corretta documentazione e i pagamenti tracciabili.
Requisiti tecnici degli impianti a biomassa
Per accedere agli incentivi statali per gli impianti a biomassa, è necessario che questi rispettino specifici requisiti tecnici. I requisiti principali riguardano il rendimento energetico, le emissioni, la certificazione dell’impianto e l’installazione da parte di tecnici qualificati.
Ecco i requisiti tecnici dettagliati:
- Rendimento del bruciatore: L’impianto deve avere un rendimento del bruciatore di almeno l’85%. Questo requisito è fondamentale per assicurare che l’energia della biomassa venga convertita in calore in modo efficiente.
- Basse emissioni di fumi: L’impianto deve garantire basse emissioni di fumi certificate dal produttore. Le emissioni devono rispettare i limiti fissati dalle leggi regionali e nazionali. Questo è un requisito fondamentale per la tutela della qualità dell’aria.
- Certificazione ambientale: Gli impianti devono avere una certificazione ambientale di 4 o 5 stelle a seconda che l’apparecchio venga sostituito o installato da nuovo. La certificazione è rilasciata in conformità al DM 186/2017 e attesta la conformità alle direttive europee sulle emissioni di polveri sottili, ossidi di azoto e monossido di carbonio.
- Installazione da tecnico qualificato: L’installazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato che rilasci la certificazione di conformità. Questo garantisce che l’impianto sia installato correttamente e in sicurezza.
- Biomasse combustibili ammesse: È obbligatorio l’uso di biomasse combustibili per il funzionamento della stufa.
- Trasmittanza termica: Le porte e le finestre dell’abitazione devono rispettare i limiti massimi di trasmittanza termica, che variano a seconda della zona climatica di residenza.
- Classe ambientale: Le caldaie a biomassa devono essere in classe 5 per poter accedere agli incentivi e devono essere certificate con 5 stelle ambientali.
Per il Conto Termico, è necessario che la caldaia sia installata in sostituzione di un vecchio impianto a gasolio, carbone, olio combustibile o GPL (quest’ultimo solo per aziende agricole e forestali in aree non metanizzate). Inoltre, la potenza termica della nuova caldaia non deve superare del 10% la potenza della caldaia sostituita, a meno che non sia giustificato un potenziamento. Per accedere al Superbonus, le stufe a pellet devono essere considerate come evento trainante, e la loro installazione deve comportare una sostituzione del precedente impianto di riscaldamento, con un nuovo impianto di classe 5 e un miglioramento energetico di due classi.
È importante ricordare che i pagamenti devono essere sempre tracciabili, tramite bonifico specifico per i bonus casa. Inoltre, è necessario conservare tutta la documentazione relativa all’acquisto e all’installazione, inclusa la copia del bonifico parlante e il certificato di conformità.
Chi può beneficiare di questi incentivi e con quali limitazioni?
Gli incentivi per gli impianti a biomassa sono accessibili a diverse categorie di soggetti, con specifiche limitazioni in base al tipo di bonus e alle caratteristiche dell’intervento. Ecco chi può beneficiare degli incentivi e le relative limitazioni:
- Detrazione fiscale del 50% per stufe a legna, caminetti e caldaie a pellet: Questo bonus è disponibile per l’acquisto e l’installazione di impianti a biomassa.
- Limitazioni: La detrazione al 50% è riservata principalmente alla prima casa, mentre per le seconde case la detrazione scende al 36%.
- Conto Termico GSE (rimborso fino al 65%): Questo incentivo è destinato a chi sostituisce vecchi impianti di riscaldamento con nuovi impianti a biomassa.
- Limitazioni: L’incentivo è accessibile solo per la sostituzione di impianti esistenti a gasolio, carbone, olio combustibile o GPL (quest’ultimo solo per aziende agricole e forestali in aree non metanizzate) con impianti a biomassa. La potenza termica del nuovo impianto non deve superare di più del 10% quella dell’impianto sostituito, a meno che non sia giustificato un potenziamento.
- Il contributo viene erogato dal GSE a chi risparmia energia.
- Ecobonus: Questo incentivo è disponibile per interventi che migliorano l’efficienza energetica.
- Limitazioni: Per ottenere una detrazione del 65%, i lavori di riqualificazione energetica devono essere eseguiti sull’intero edificio. La detrazione del 85% è applicata nel caso di lavori edili che migliorano la classe di rischio sismico. L’impianto deve garantire un rendimento energetico pari o superiore all’85% ed essere certificato con 4 o 5 stelle a seconda che l’apparecchio venga sostituito o installato da nuovo.
- Bonus Ristrutturazione: Questo bonus è accessibile per lavori di manutenzione straordinaria, inclusa l’installazione di stufe a pellet e camini.
- Limitazioni: L’incentivo è valido fino al 31 dicembre 2024.
- Superbonus: Questo incentivo è accessibile anche nel 2024, ma con alcune modifiche.
- Limitazioni: Le stufe a pellet possono rientrare nel Superbonus solo se sostituiscono il precedente impianto di riscaldamento, con un nuovo impianto che abbia una certificazione ambientale di 5 stelle e un miglioramento energetico di due classi. La detrazione in questo caso è del 70% della spesa sostenuta.
- Bonus Mobili: Questo bonus è disponibile se non si effettuano ingenti lavori di ristrutturazione, e prevede uno sconto del 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro. La detrazione viene suddivisa in 10 quote annuali.
- Bonus pellet: Questo bonus riguarda la riduzione dell’IVA al 10% sull’acquisto del pellet, ed è accessibile a tutte le persone, indipendentemente dalla fascia di reddito.
Altre Limitazioni Generali:
- Non cumulabilità: Il Conto Termico e le detrazioni fiscali non sono cumulabili tra loro. Inoltre, gli incentivi statali non sono cumulabili con altri incentivi statali.
- Requisiti tecnici: Gli impianti devono rispettare specifici requisiti tecnici, come un rendimento del bruciatore di almeno l’85%, basse emissioni certificate e l’installazione da parte di tecnici qualificati.
- Pagamenti tracciabili: Tutti i pagamenti devono essere tracciabili tramite bonifico bancario o postale parlante, con specifiche causali.
- Documentazione: È necessario conservare e inviare tutta la documentazione richiesta, inclusi il certificato di conformità e la certificazione sulle capacità termiche della stufa all’ENEA.
- Limite di spesa: Per alcuni incentivi, come il Bonus stufa a pellet, la spesa massima non deve superare i 30.000 euro.
- Certificazione ambientale: Gli impianti devono essere certificati con 4 o 5 stelle ambientali a seconda del tipo di intervento e del bonus. Le caldaie devono essere in classe 5 per poter accedere agli incentivi.
In sintesi, gli incentivi sono destinati sia a privati che a imprese, ma con specifiche limitazioni riguardanti il tipo di intervento (nuova installazione o sostituzione), le caratteristiche dell’immobile (prima o seconda casa), e i requisiti tecnici degli impianti. È essenziale rispettare tutti i requisiti e le procedure indicate per accedere ai benefici fiscali.